
DOP - DENOMINAZIONE ORIGINE PROTETTA
Il riconoscimento europeo DOP dell’olio extra vergine di oliva “Riviera Ligure” è avvenuto nel 1997, all’interno di tre zone di produzione del territorio ligure: “Riviera dei Fiori” (provincia di Imperia); “Riviera del Ponente Savonese” (48 comuni in provincia di Savona); “Riviera di Levante” (territori della provincia di Genova e La Spezia).

certificazione dop
Odore fruttato, sapore fruttato, sensazione decisa di dolce
L’olio “Riviera di Levante” sensazione di piccante e di amaro

OLIO EXTRAVERGINE
Controlli: verifiche sia sulle superfici olivate, sulle olive raccolte, poi frante, per arrivare infine ai controlli analitici sul prodotto atto alla certificazione DOP, che richiedono prelievi di campioni di olio, da sottoporre ad esami organolettici eseguiti da Panel di Assaggio autorizzati dallo stesso Ministero, e chimico-fisici, attraverso laboratori accreditati.

APPROFONDIMENTO
Per avere più informazioni
CARATTERISTICHE
Olio Extravergine di oliva delle Riviere DOP

come
L’olio extravergine di oliva delle Riviere DOP è prodotto in tutta la regione, ed è denominato Riviera Ligure perché comprende le tre aree di provenienza:
- Riviera dei fiori
- Riviera del ponente savonese
- Riviera di levante
L’Olio Extravergine è alla base di molte ricette tipiche soprattutto per esaltarle: focaccia, farinata, brandacujùn e la stroscia. Nella focaccia e nella farinata arricchisce i gusti semplici, nel brandacujùn è il legante perfetto tra stoccafisso e patate, mentre nella stroscia di Pietrabruna sostituisce le uova attribuendo un sapore particolare.

COLTIVAZIONE
L’olio extravergine di oliva Riviera Ligure Dop è realizzato con sei diverse varietà di olive locali:
- Olive Taggiasce: il 90% nel Riviera dei Fiori e intorno al 50% nel Riviera del ponente savonese
- Lavagnina, Razzola, Pignola e Frantoio: il 55% nel Riviera di Levante
cenni storici
In Liguria l’olivicoltura segue un percorso di duemila anni di storia. La coltivazione dell’olio, in Liguria, cominciò con la colonizzazione romana che è proseguita anche in seguito al crollo dell’impero romano. Con il cristianesimo l’olio ottiene un valore sacrale. Si comincia a parlare di cultivar con i grandi proprietari terrieri nel XII secolo. Con la peste del XIV secolo le colture di olivo scompaiono da tutta la Pianura Padana e rimangono solo nelle aree mediterranee; è in questo periodo che cominciano i grandiosi terrazzamenti della Liguria. Un periodo molto fortunato per l’olio: tanto che i molini da grano diventano anche frantoi, e l’olio cresce il suo valore avendo diversi usi: alimentare, per la conservazione dei cibi e nella cosmesi. Dalla Liguria l’olio comincia quindi ad essere esportato anche in Toscana e nel Nord Europa. Nascono così le cultivar: taggiasca e lavagnina e nel XIX secolo nascono le grandi aziende con produzioni addirittura di quintali di olio d’oliva che viene esportato oltreoceano.
BENEFICI
Viene usato anche nella cosmesi per i suoi effetti benefici sulla pelle, per questo viene definito elisir di lunga vita.